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MERCOLEDÌ 1 APRILE 2020

Le ricette contro il virus alla prova della matematica (e del buon cuore)

Luca Angelini, redazione Digital
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Bentrovati.

C’è una ricetta universale per arginare la pandemia di Covid-19? In teoria, sì: individuare prima possibile, attraverso i test (e magari le app che tracciano gli spostamenti grazie agli smartphone), i contagiati, anche asintomatici, e isolarli dal resto della popolazione. Non basta, però, «avvicinarsi» a quella strategia ideale: Elena ha scovato alcuni modelli matematici che dimostrerebbero quanto piccoli scostamenti percentuali dall’isolare «tutti» i contagiati provochino enormi differenze nel contenimento della pandemia. (La solidarietà, come quella dimostrata all’Italia, ci ricorda Gianluca, dal premier albanese Edi Rama, non ha invece bisogno d’essere corroborata dal calcolo, anzi).

Valeria Palumbo ci suggerisce, però, un’altra domanda: c’è una ricetta che vada bene «ovunque»? Lei ci fa il caso della Colombia (ma potrebbe, su più larga scala, essere quello dell’India, o dell’Africa). Se l’ormai famoso, o famigerato, lockdown, la «chiusura» di città e Paesi, riduce alla fame milioni di persone, la quarantena stretta rimane l’opzione migliore? In Colombia alcuni esperti propongono il metodo «fisarmonica», con aperture e chiusure alternate, nell’arco di un anno e mezzo. Visto da qui, il prezzo da pagare sembra intollerabilmente alto (70% della popolazione contagiata), ma è giusto riflettere sul fatto che controindicazioni ed effetti collaterali non hanno dappertutto lo stesso peso, nel mondo.

E, a proposito di vittime collaterali, vi proponiamo le storie dei sommergibilisti in missione che nulla o quasi sanno ancora del Coronavirus; del povero pangolino, accusato d’averlo diffuso e sempre più a rischio d’estinzione e dei ristoranti, che forse non torneranno mai più quelli di una volta (almeno negli Usa). Per finire, come sempre, una bella lezione di sport e vita.

Siamo la redazione Digital del Corriere: se vi va scriveteci a gmercuri@rcs.it, langelini@rcs.it ed etebano@rcs.it. Stiamo a distanza, restiamo uniti. Buona lettura!

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