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Cattolica Library
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Nasce "Scritture", una nuova collana editoriale per la Biblioteca d'Ateneo
Paolo Senna  |  2 marzo 2022

L’Università Cattolica conserva nelle proprie biblioteche di sede un patrimonio straordinario di opere e risorse documentali che hanno il suo primo pubblico nella comunità accademica cui si rivolge: monografie e periodici a stampa cui si affiancano le collezioni speciali, molte delle quali sono state costituite fin dalle origini dell’Ateneo, mentre altre sono state allestite e organizzate nel passato recente. Basterà ricordare, per i documenti più antichi, la significativa raccolta di tavolette d’argilla risalenti alla fine del III millennio a.C., donata dal docente di Assirologia e archeologia orientale Giustino Boson, quando lasciò l’insegnamento agli inizi degli anni Cinquanta. Oppure, la collezione papirologica, costituita e curata per diversi decenni dalla cattedra di Papirologia e conferita alla Biblioteca di Milano in tempi più vicini, che vanta circa un migliaio di papiri greci e in minor parte copti.

Nel campus di Milano, accanto a queste raccolte antiche, ne figurano molte altre relative all’età medievale e moderna: si pensi alla serie di manoscritti, tra i quali il salterio innario anche noto come “Codice Cipriani” (XIV-XV sec.) e l’Antifonario delle litanie triduane (1492); o alle edizioni del XVI secolo e agli altri libri antichi, oggetto di continue ricerche da parte di studenti e studiosi; o a insiemi fortemente strutturati, come la Biblioteca Negri da Oleggio, frutto dell’attività collezionistica del Conte Vincenzo Negri da Oleggio (1887-1976), che raccoglie circa 5500 opere di fonti di storia politica, ecclesiastica, letteraria e culturale, impreziosita da 30 manoscritti, tra cui un esemplare di Acta martyrum del secolo XI.
Le risorse si sono arricchite nel tempo grazie ad acquisizioni di Fondi che hanno consentito l’ingresso di esemplari di enorme pregio. È il caso della prima edizione dei Versi di Giacomo Leopardi (1826), pervenuta con la donazione Biscottini (Fondo Piccoli-Addoli); o di una copia, anch’essa in prima edizione, del Fotodinamismo futurista, giunto con la donazione Ferrania-3M; o ancora delle opere manzoniane, tra cui gli Inni sacri, una Ventisettana e alcune copie della Quarantana dei Promessi sposi.
Al fianco del libro, è andata col tempo crescendo la presenza di carte d’autore, alle quali si accosta un numero sempre maggiore di studiosi. Autografi di Pascoli, Ungaretti e Caproni possono essere oggi avvicinati così come cospicui archivi di persona, spaziando dall’archeologia di Antonio Frova alla linguistica di padre Roberto Busa, dalla poesia di Franco Loi all’arte di Gianni Bertini, dalla storia dell’arte di Giorgio Mascherpa alla storia della critica di Enzo Noè Girardi.

Tale cospicuo patrimonio necessita di essere opportunamente valorizzato, favorendo studi e un ampio ventaglio di modalità espositive, che hanno al loro centro il libro come la pagina scritta (e, spesso, anche disegnata). Su questa direttrice, la Biblioteca d’Ateneo si è fatta ispiratrice di una collana di monografie in formato digitale – offerte in modalità open access per permetterne il download gratutito – dedicate esclusivamente alla promozione delle raccolte speciali possedute o conservate all’interno delle collezioni bibliografiche e documentali dell’Università Cattolica. In collaborazione con l’editrice Vita e Pensiero, storica university press dell’Ateneo, è nata così “Scritture. Collana della Biblioteca d’Ateneo”, che ha recentemente celebrato la prima uscita: Libri del Seicento in Università Cattolica.
 
copertina del volume Libri del Seicento in Università Cattolica,

Il volume pubblica gli atti dell’incontro di studi tenuto il 20 febbraio 2020 in occasione della II giornata dedicata a Eraldo Bellini, indimenticato professore di Letteratura italiana. L’opera raccoglie contributi di Silvia Apollonio, Luca Ceriotti, Chiara Continisio, Marco Corradini, Pierangelo Goffi, Antonietta Porro, Elena Rapetti, Luca Rivali, Francesco Rossini e Paolo Senna, che hanno presentato alcune ricerche su singoli esemplari o su porzioni significative delle edizioni secentesche conservate in Università Cattolica, nelle sedi di Milano e di Brescia.

La collana nasce da una duplice esigenza: da un lato, la necessità di far conoscere il patrimonio della Biblioteca d'Ateneo, con l’attivazione di un canale dedicato per la valorizzazione delle collezioni e dei fondi speciali; dall’altro, quella di rafforzare il fecondo rapporto tra biblioteca e accademia. L’iniziativa ha inoltre lo scopo di offrire alla comunità scientifica della Cattolica la possibilità di realizzare prodotti della ricerca validati da un comitato scientifico, fruibili e citabili secondo le indicazioni ministeriali vigenti. La scelta dell’accesso aperto è poi funzionale alla massima diffusione dei testi, anche nell’ottica della terza missione.
A questo primo volume dedicato all’esplorazione delle raccolte del secolo XVII ne seguiranno altri, focalizzati su edizioni o curatele di testi inediti presenti nella documentazione di natura archivistica; studi su fondi, esemplari bibliografici e biblioteche d’autore; strumenti di ricerca, quali inventari o cataloghi.

 
 
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