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Cattolica Library
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Le Teche Rai ora disponibili per le lezioni in Cattolica
Anna Caccia  |  30 novembre 2022

Se si consulta il sito di Rai Teche ci si può accorgere con stupore della ricchezza del patrimonio culturale diffuso dai canali nazionali della Rai dagli albori ai giorni nostri. Grazie a un accordo del 7 settembre 2022 tra l’Università Cattolica e la Rai, che aggiorna quello precedentemente siglato a inizio 2020, l’archivio multimediale di Rai Teche diventa ora utilizzabile per scopi didattici anche durante le lezioni all’interno delle aule della Cattolica.
Per il pubblico universitario di studenti e docenti questa ulteriore possibilità rappresenta una grande occasione per ripercorrere l’evoluzione della cultura e dello spettacolo nel nostro Paese, sfruttando attraverso lezioni, presentazioni e condivisioni tutto il materiale documentario digitalizzato e accessibile on-line. Ricerche più mirate e personalizzate nell’archivio di Rai Teche potranno essere effettuate nella Mediateca all’interno della Biblioteca di Milano, dove sono disponibili postazioni dedicate alla consultazione con la possibilità di ricevere un supporto alla ricerca per studi più complessi.

Il catalogo multimediale della Rai, nato alla fine degli anni Novanta, si presta ad infinite possibilità di interrogazione e permette un approfondimento su argomenti più generali o più specifici esaudendo le esigenze di ogni tipologia di utente. Sia per la ricerca di base che per quella più specialistica, sono interrogabili in maniera trasversale sia l’archivio multimediale (tv, radio, palinsesti, foto) sia quello cartaceo (Radiocorriere, Approdo, spartiti musicali, copioni, manifesti pubblicitari), affinando poi su ognuno di essi la ricerca attraverso molteplici parametri.

 


Si tratta di un vero e proprio viaggio esplorativo tra migliaia di documenti di natura diversa per forma e contenuti. Ciò che di più sorprende è la ricchezza dei temi trattati: se si osservano le categorie di argomenti con cui si presentano i programmi delle reti Rai, non si può non rimanere affascinati e sopresi dalla loro varietà e profondità. Si passa dal cinema all’arte, dalla fotografia all’architettura, dalla storia alla cronaca, dalla ricerca scientifica alla tecnologia, dalla politica alla medicina. E se si scorrono i titoli di tutti i programmi già andati in onda o attuali, ci si accorge che questo archivio per la sua natura interdisciplinare può essere di estremo interesse per più filoni di ricerca e di insegnamento. Accanto a trasmissioni di divulgazione scientifica (ad esempio Geo, Superquark, Sapiens), vi sono quelle di attualità (Mixer, Ballarò, Matrix, Porta a Porta), di politica (Otto e mezzo, Carta bianca, Piazza pulita) ma anche serie e documentari (Ulisse, il piacere della scoperta, Ossi di seppia, Fuori luogo, Bambini nel tempo), quiz (Lascia o raddoppia, Rischiatutto, L’eredità) e varietà (Studio Uno, Buonasera Raffaella, Ballando con le stelle): questo solo per citare una piccola parte dei generi passati e presenti della ricca produzione televisiva italiana.


Foto per gentile concessione di Rai Teche


Foto per gentile concessione di Rai Teche

Non a caso, tra le principali funzioni di Rai Teche c’è quella di essere una fonte per nuovi programmi e nuovi format, ma anche quelle di supportare l’attività didattica degli studiosi di oggi e di arricchire le raccolte nei musei, le rassegne culturali, le mostre, la produzione cinematografica e tanto altro ancora.
La scelta della Rai di aprirsi ad un pubblico più ampio attraverso la condivisione del proprio archivio multimediale sta all’origine di accordi con istituzioni come l’Università Cattolica, ed è iniziata con la creazione di RaiPlay, piattaforma di streaming per video on demand che offre, al tempo stesso, un’enorme quantità di contenuti liberamente consultabili on-line, aspetto forse ancora non abbastanza noto al grande pubblico.
In gioco vi è il desiderio di rendere vive le trasmissioni del passato e di diffondere quelle più recenti, promuovendo la realizzazione di studi e ricerche di settore utili anche per le future generazioni.

 

 
 
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