Farhad Khosrokhavar: "Non c'è un leader da catturare. È la società iraniana, unita, contro il potere"
di Livia PaccariéIntervista al sociologo franco-iraniano dell'Ehess di Parigi, che spiega gli elementi di novità della rivolta in Iran: la resilienza, il protagonismo di giovani e donne, l'assenza di spinte separatiste. "Il regime ha distrutto ogni legame con la società, non ha altri strumenti che non siano repressivi. Ha fallito su tutto"
"È un movimento spontaneo, non si può fermare, per questo la condanna a morte e la repressione sono gli unici strumenti che il regime ha. Non c'è un leader da catturare o uccidere. È semplicemente la società iraniana, unita, contro il potere".
Farhad Khosrokhavar, sociologo franco-iraniano, è il direttore dell’École des hautes études en sciences sociales di Parigi. In questa intervista all'HuffPost spiega perché questa rivolta, scoppiata in Iran dopo l'uccisione della giovane curda Mahsa Amini, è diversa da quelle del passato, perché è difficile che i manifestanti possano accettare compromessi, perché è forte e può arrivare fino in fondo.