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  • Venerdì 23 ottobre 2020

I cento anni dalla nascita di Gianni Rodari

Fu il più celebre scrittore per l'infanzia italiano ed è letto moltissimo ancora oggi

(Il Post)
(Il Post)

Oggi sono cento anni dalla nascita di Gianni Rodari, celebre e amato scrittore soprattutto per ragazzi: che nacque a Omegna, in Piemonte, il 23 ottobre del 1920. Rodari fu insegnante e giornalista, ma ottenne un grande successo e grandi ammirazioni con le sue opere per l’infanzia, che furono tradotte in moltissime lingue e gli fecero ottenere numerosi premi letterari. Tra le molte celebrazioni dei giorni scorsi sui giornali, l’anniversario della sua nascita oggi viene celebrato anche con un doodle, l’immagine che di tanto in tanto compare su Google al posto del logo del motore di ricerca.

Gianni Rodari era nato sul Lago d’Orta, vicino al Lago Maggiore: quando morì suo padre, nel 1929, si trasferì in provincia di Varese con la madre e il fratello, e nel 1934 iniziò a frequentare l’Istituto magistrale Manzoni di Milano. Finiti gli studi, cominciò a insegnare in diverse scuole della provincia di Varese e al termine della Seconda guerra mondiale iniziò a collaborare con una serie di giornali. Nel 1949 tenne una rubrica intitolata “La domenica dei Piccoli” sul quotidiano L’Unità e l’anno successivo si spostò a Roma, dove diresse per alcuni anni il periodico per ragazzi Pioniere.

Nella sua carriera compose in tutto una settantina di opere per l’infanzia che sono molto amate ancora oggi: le idee per le sue novelle, favole, poesie e filastrocche spesso nascevano proprio dagli incontri con cui presentava le sue opere in giro per le scuole, e si staccavano dal repertorio spesso ancora ottocentesco dei testi per l’infanzia più diffusi e usati, trattando anche cose quotidiane più moderne e meno infantili.

Fu proprio grazie alla sua esperienza con l’insegnamento e coi bambini che Rodari riuscì ad attirare l’attenzione degli adulti e a divertire i ragazzi allo stesso tempo. Come ha spiegato Donatella Lombello, studiosa di letteratura per l’infanzia, spesso era proprio il suo pubblico a chiedergli di comporre una filastrocca per parlare di una cosa o per affrontare un certo problema: Rodari a questo punto inventava una filastrocca o una poesia che potesse offrire una soluzione e contenere anche un insegnamento oltre che incuriosire i bambini. Secondo Lombello, Rodari è riconosciuto come un autore di qualità e un grande educatore proprio perché parlando di cose quotidiane riusciva a stimolare la fantasia e l’immaginazione dei bambini.

È difficile fare
le cose difficili:
parlare al sordo
mostrare la rosa al cieco.

Bambini, imparate
a fare le cose difficili:
dare la mano al cieco,
cantare per il sordo,
liberare gli schiavi
che si credono liberi.

Lettera ai bambini di Gianni Rodari, tratta da Parole per giocare (1979),
uno degli ultimi libri scritti da Rodari

Le prime opere per l’infanzia di Rodari – Il libro delle filastrocche e Il romanzo di Cipollino – vennero pubblicate nel 1951. Negli anni successivi continuò ad alternare l’attività di giornalista a quella di scrittore e nei primi anni Sessanta, dopo aver sposato Maria Teresa Ferretti, allora segretaria del gruppo parlamentare del Fronte Popolare (la coalizione elettorale tra PCI e PSI), Rodari iniziò a collaborare con il Corriere dei Piccoli, la prima rivista settimanale a fumetti in Italia. Fu in questi anni che ottenne i primi premi letterari e scrisse alcune delle sue opere più note, tra cui Favole al telefono, Filastrocche in cielo e in terra, Il libro degli errori, Il cantastorie.

Nel 1970 Rodari fu il primo italiano a vincere il premio Hans Christian Andersen, il premio internazionale più prestigioso dedicato alla letteratura per l’infanzia, che porta il nome del celebre scrittore e poeta danese, noto per fiabe come La principessa sul piselloLa sirenetta.

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Negli anni Sessanta e Settanta Rodari partecipò a numerose conferenze e incontri nelle scuole con insegnanti, genitori e alunni in tutta Italia. Dagli appunti raccolti durante alcune di queste conferenze nacque Grammatica della fantasia (1973), che fu il solo “manuale” teorico di Rodari e divenne un punto di riferimento per chi si occupa di educazione alla lettura e letteratura per l’infanzia.

Rodari morì a Roma nel 1980 per un collasso cardiaco. Dopo la sua morte alcuni dei suoi pezzi apparsi sul Pioniere o sul Corriere dei Piccoli vennero ricomposti, accorpati e ripubblicati da alcuni suoi biografi. La maggior parte delle sue opere è uscita in numerose edizioni ed è letta ancora oggi da milioni di bambini in tutto il mondo.