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Minute Fed: spinta per rallentare il rialzo dei tassi. Wall Street chiude a +0,28%

Meglio del previsto il Pmi europeo con segnali di rallentamento dei prezzi. Sulle utility a Piazza Affari pesa l'aumento della tassa sugli extra-profitti. Petrolio in calo

di Flavia Carletti

La Borsa, gli indici del 23 novembre 2022

4' di lettura

La maggior parte dei banchieri vuole “presto” un rallentamento del rialzo dei tassi. C’è possibilità di recessione nel prossimo anno, è prevista una crescita più lenta e un’inflazione più alta del previsto. In sintesi, sono questi i contenuti dei verbali della Federal Reserve, pubblicati in serata. Wall Street accelera e chiude in rialzo a +0,28 per cento.

Chiusura poco mossa per le Borse europee, al termine di una seduta all'insegna della prudenza. A Milano il Ftse Mib è rimasto pressoché piatto (-0,04%), come a Francoforte il Dax40 (+0,04%) e a Parigi il Cac40 è salito dello 0,32 per cento. Aspettando anche i verbali della Banca centrale europei, domani, oggi l'attenzione è stata rivolta a una nuova tornata di dati macro. Dall'Europa sono arrivate buone indicazioni per gli indici Pmi, che invece negli Usa sono stati inferiori alle attese sia per i servizi sia per la manifattura. A luci e ombre anche gli altri dati Usa: le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione sono state superiori alle attese, mentre le vendite di case nuove a ottobre sono state migliori delle stime. Wall Stret si mantiene comunque in terreno positivo, mentre domani sarà chiusa per il giorno del Ringraziamento e venerdì osserverà orario ridotto.

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Wall Street in leggero rialzo

Dopo un avvio piatto sono in leggero gli indici a Wall Street. Gli investitori sembrano essersi messi alle spalle le notizie preoccupanti sulla diffusione del Covid-19 in Cina e, in attesa di nuove indicazioni sulle mosse della Federal Reserve, reagiscono positivamente all'ultima serie di trimestrali, soprattutto del settore retailer.

Sul fronte macro, il numero dei lavoratori che per la prima volta hanno richiesto i sussidi di disoccupazione, nella settimana terminata il 19 novembre, è aumentato di 17.000 unità a 240.000 (seasonally adjusted), sopra le attese che erano per un dato a 225.000. Meglio delle stime il dato sugli ordini di beni durevoli per ottobre, aumentati dell'1%, contro attese per un +0,5%. Per quanto riguarda il Pmi manifatturiero e il Pmi servizi, sono entrambi risultati inferiori alle attese, le vendite di case nuove per ottobre sono aumentate del 7,5% battendo le stime, la lettura finale della fiducia dei consumatori dell'Università del Michigan per novembre è scesa ma ha fatto meglio del previsto e sono attese le scorte settimanali di petrolio.

A Milano bene Saipem, debole A2A dopo piano

A Milano tra i titoli, bene Saipem (+4,87%) che ha chiuso in testa al Ftse Mib ignorando il calo del prezzo del greggio, beneficiando del giudizio positivo degli analisti. In evidenza anche Cnh Industrial (+3,2%) nel giorno in cui la concorrente Usa Deere (+6,3% a Wall Street) ha presentato buoni conti e ha indicato di aspettarsi una crescita anche nel 2023. Segno opposto per Tenaris (-2,27%) che paga i realizzi dopo il balzo della vigilia.Hanno chiuso in terreno positivo ci sono Amplifon (+1,95%) e Prysmian (+2,27%), dopo l'annuncio di un investimento da 200 milioni di euro per una nuova nave posacavi. Bene anche Recordati (+1,37%) e Terna (+1,17%). Contrastato il settore bancario: Bper (+1,12%) e Banco Bpm (+0,75%) hanno chiuso in rialzo, mentre sono state deboli Unicredit (-1,58%) e Intesa Sanpaolo (-0,74%). Seduta negativa per il comparto auto europeo (-0,36% il sottoindice Stoxx600) che a Milano ha visto Stellantis perdere l'1,48% e Pirelli lo 0,99 per cento. Sotto pressione le utility all'indomani dell'annuncio del Governo dei dettagli dell'aumento delle tasse sugli extra-profitti per il 2022. Hera ha perso lo 0,91% e A2A l'1,92%, frenata anche dalla accoglienza fredda del mercato al piano al 2030 che ha visto una riduzione degli investimenti e la limatura di alcuni target. Deboli anche Enel (-0,92%) e Tim (-1,26%) che continua ad avere un andamento altalenante in attesa di indicazioni chiare sul dossier rete unica.

Spread BTp/bund in calo a 184 punti, rendimento al 3,76%

Seduta in netto recupero per i prezzi dei titoli di Stato italiani scambiati sul secondario telematico Mts con una discesa veloce dei rendimenti che ha chiuso la 'forbice' con i Bund. Il progresso arriva nella seduta successiva alla presentazione della legge di bilancio del nuovo governo italiano. La flessione dei rendimenti dei titoli italiani risulta a fine giornata la più cospicua tra i sovrani dell'eurozona scambiati sul mercato Mts. Al closing il differenziale di rendimento tra il BTp benchmark decennale italiano e il pari scadenza tedesco viene indicato a 184 punti base (193 punti al closing di martedì) mentre il rendimento del decennale italiano che nei primissimi scambi stamani segnava il 3,95%, in risalita dal 3,91% del closing della vigilia, ha poi intrapreso una ripida discesa, grazie all'apprezzamento dei corsi, chiudendo al 3,76 per cento.

Petrolio in deciso calo, gas in rialzo

Per quanto riguarda il prezzo del petrolio, il contratto consegna Gennaio sul Brent scende del 4,32% a 84,54 dollari al barile e quello di pari scadenza sul Wti del 4,63% a 77,2 dollari al barile, che paga i timori per l'andamento dell'economia cinese, l'immininente introduzione di un tetto al prezzo del petrolio russo, prevista il 5 dicembre, e l'aumento delle scorte statunitensi di benzina e di distillati. Ad Amsterdam è ancora in rialzo il prezzo del gas: +6,8% a 127,7 euro al megawattora, nel giorno in cui diversi paesi Ue tra cui Francia, Italia, Polonia, Spagna, hanno bocciato la proposta di “price cap” a 275 euro perché considerato troppo alto. Infine, sul mercato valutario, la moneta unica passa di mano a 1,0362 dollari (1,033 in avvio) e a 144,764 yen, con il cambio dollaro/yen a 139,715. .


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