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Borsa, la maxi stretta Bce non spaventa: Milano chiude a +0,9% con le banche in rally

Francoforte rivede al rialzo le stime di inflazione e al ribasso quelle sulla crescita, preannuncia nuovi aumenti del costo del denaro che «dipenderanno dai dati». Powell: «Non possiamo allentare prematuramente la politica monetaria», mentre i sussidi alla disoccupazione scendono ai minimi da maggio. Il gas risale sopra i 200 euro al MWh

di Paolo Paronetto

La Borsa, gli indici dell'8 settembre 2022

3' di lettura

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Pomeriggio frenetico per le Borse europee, che hanno più volte cambiato direzione dopo l'aumento record dei tassi di interesse da parte della Bce. I listini, apparsi inizialmente preoccupati dallo scenario di stagflazione evocato dalla presidente Christine Lagarde, hanno poi recuperato quota grazie soprattutto agli acquisti sui titoli delle banche. Il settore è salito del 2,6% a livello continentale iniziando a fare i conti con l'impatto positivo della stretta di politica monetaria sul margine di interesse. A Piazza Affari il FTSE MIB è così riuscito a chiudere in progresso dello 0,88% trainato da Unicredit, Banco Bpm, Bper, Finecobank e Intesa Sanpaolo. Pesante invece Telecom Italia, che ha aggiornato i minimi storici risentendo dei contrasti nell'azionariato e dell'incertezza politica che complicano il percorso verso la rete unica. Realizzi sulle utility dopo la corsa della vigilia.

Andamento Piazza Affari FTSE Mib
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Sul fronte macro, Lagarde ha parlato del rischio di un'inflazione in ulteriore aumento a fronte di una crescita in riduzione, disegnando così lo scenario di stagflazione temuto dai mercati. Francoforte ha confermato che si aspetta di alzare ancora il costo del denaro nelle prossime riunioni, anche se ha precisato «decisioni future sui tassi saranno guidate dai dati» e ha alzato le stime di inflazione all'81% nel 2022, al 5,5% nel 2023 e al 2,3% nel 2024, mentre la crescita del 2022 è vista a +3,1%, in rallentamento a +0,9% nel 2023 e all'1,9% nel 2024.

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Negli Stati Uniti, intanto, il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, ha ribadito la necessità per la Banca centrale di proseguire con decisi rialzi dei tassi d'interesse per frenare l'inflazione. «Non possiamo allentare prematuramente la politica monetaria», ha avvisato. Gli investitori sono ormai sicuri che la Federal Reserve alzerà i tassi d'interesse - al termine della prossima riunione del 20-21 settembre - di 75 punti base per la terza volta consecutiva. A Wall Street, il Dow Jones ha chiuso a +0,61%, lo S&P500 a +0,66% e il Nasdaq a +0,60 per cento.

Ripiegano le utility dopo l'euforia della vigilia

Per quanto riguarda i titoli, sul FTSE MIB debole Exor dopo i conti che hanno messo in luce per il primo semestre un utile netto in forte calo (-68% a 265 milioni di euro), un Nav di 25,505 miliardi (da 31,069 miliardi al 31 dicembre) e un debito netto di 4,5 miliardi. Sotto i riflettori le utility, alla vigilia del vertice dei ministri Ue, durante il quale dovrebbero essere discusse misure per contenere il caro-prezzi, con la proposta di un tetto ai prezzi delle importazioni russe. Deboli Terna, Italgas e A2a.

Euro sotto la parità, torna a salire il gas

Sul mercato valutario, l'euro chiude in rialzo sul dollaro ma lontano dai massimi a 0,9960 da 0,9928 ieri in chiusura e dopo un top a 1,0030. La moneta unica vale anche 143,33 yen (da 140,91), mentre il rapporto dollaro/yen è a 143,89 (143,16). Sul fronte dell'energia, petrolio in rialzo con il Brent novembre a 88,71 dollari al barile (+0,81%) e il Wti ottobre a 83,19 dollari (+1,53%). In rialzo del 3,6% a 222 euro per megawattora il gas naturale sulla piattaforma Ttf di Amsterdam.

Andamento dello spread Btp / Bund
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Rendimenti BTp salgono dopo Bce ma spread si restringe

Sull'obbligazionario, la stretta record della Bce e il messaggio da "falco" della presidente Lagarde sui prossimi aumenti necessari hanno provocato vendite di titoli di Stato e il rialzo dei rendimenti. In evidenza la debolezza dei Bund rispetto ai titoli italiani con la conseguenza che lo spread Btp-Bund torna a restringersi. Nel finale il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark e il pari scadenza tedesco è indicato a 223 punti base (228 punti stamani), in calo rispetto ai 230 punti del closing della vigilia. Il rendimento del decennale italiano torna ad avvicinarsi verso il 4% al 3,93% (3,82% in avvio) dal 3,88% del closing di mercoledì. Secondo gli analisti di Mps Capital Services «la determinazione della Bce nel proseguire con il rialzo tassi ha portato ad una risalita dei rendimenti governativi, soprattutto sulla parte a breve della curva». Il rendimento del BTp a cinque anni è risalito dal 3,17 al 3,27 per cento.

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