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Industria e Finanza

Ford
Gli investimenti per l’elettrificazione salgono a 30 miliardi di dollari

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Gli investimenti per l’elettrificazione salgono a 30 miliardi di dollari
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La Ford ha deciso di aumentare ancora una volta gli investimenti per la mobilità del futuro. La Casa di Dearborn ha infatti definito un nuovo piano industriale valido fino al 2025, chiamato "Ford+", che prevede lo stanziamento di oltre 30 miliardi di dollari (24,55 miliardi di euro) a sostegno delle strategie di elettrificazione. Si tratta di un ulteriore e sostanziale incremento rispetto alle indicazioni fornite dalla dirigenza a inizio anno, quando gli investimenti sono stati quasi raddoppiati, passando da 11 a 22 miliardi di dollari. 

Gli obiettivi. Il nuovo piano, incentrato come quelli di tanti altri costruttori su una trasformazione del tradizionale modello di business per perseguire un approccio sempre più tecnologico e di servizio alla clientela (il mantra è ormai quello di evolversi, passando da semplici produttori di automobili a fornitori integrati di servizi e prodotti per la mobilità del futuro), fissa anche alcuni obiettivi commerciali per le sole vetture elettriche: entro il 2030, infatti, l’Ovale Blu punta ad avere il 40% dei volumi globali rappresentato esclusivamente da veicoli a batteria. Questo traguardo, sulla base dei dati di vendita dell’anno scorso, si tradurrebbe nella vendita poco meno di 1,7 milioni di veicoli elettrici. Per raggiungere tale obiettivo si partirà da tre capisaldi dell’offerta di prodotto: la Mustang Mach-E, di cui, tra l’altro, il 70% degli acquirenti sono nuovi clienti del marchio, l'F-150 Lightning, che ha già raccolto 70 mila prenotazioni a una settimana dalla presentazione e l’E-Transit, la variante a batteria del popolare furgone della Ford. 

Le piattaforme. Oltre a questi tre modelli saranno lanciati altri prodotti elettrici grazie a due nuove piattaforme, flessibili e trasversali (la condivisione dei componenti coprirà l'80% della gamma), in grado di ridurre i costi produttivi e migliorare la redditività. La prima, denominata TE1, sarà caratterizzata dalla trazione posteriore e integrale e verrà utilizzata per pick-up, furgoni e Suv di grandi dimensioni, tra cui la prossima generazione dell'F-150 Lightning e della Mustang Mach-E (previste per il 2025), oltre alle versioni elettriche della Lincoln Navigator e della Ford Explorer. La seconda, evoluzione dell’attuale GE, sarà la base per auto, crossover e Suv di dimensioni più compatte. In Europa, come è noto, la Ford farà invece leva sull’alleanza con la Volkswagen per produrre due veicoli basati sull'architettura Meb. Per il futuro è anche possibile che venga sfruttata la partnership strategica con la Rivian per la produzione di un pick-up elettrico di medie dimensioni sulla piattaforma Pla di proprietà della startup. Al momento, però, non c’è nulla di concreto sul tavolo e lo stesso vale per una eventuale variante elettrica della Bronco.

La strategia per le batterie. La Casa americana punta anche su specifiche iniziative nel campo delle tecnologie per le batterie, con l’obiettivo di ridurre i costi degli accumulatori del 40%, arrivando a 100 dollari per kWh entro il 2025 e a 80 dollari prima della fine del decennio. A tal proposito, dopo la costituzione del Ford Ion Park (il centro globale per lo sviluppo e la sperimentazione delle nuove batterie), è stato sottoscritto un accordo con la coreana SK Innovation per la creazione della joint venture BlueOvalSK e la realizzazione di due "gigafactory" negli Stati Uniti. La nuova società, che sancisce l’ingresso del costruttore di Dearborn nella produzione di celle e moduli batteria, rappresenta quindi un’inversione di tendenza rispetto alle strategie dell’ex amministratore delegato Jim Hackett, che aveva sempre escluso iniziative del genere. Le strategie prevedono anche lo sviluppo di una più ampia gamma di dispositivi di accumulo energetico, in grado di aumentare l’autonomia e le performance, tagliando al contempo l’impatto ambientale. Ciò sarà possibile anche grazie a nuove configurazioni delle celle: oltre alle batterie agli ioni di litio (IonBoost), arriveranno infatti dispositivi al litio ferro-fosfato appositamente progettati per i veicoli commerciali (IonBoost Pro) e nuovi accumulatori allo stato solido, progettati in partnership con Solid Power. Nel lungo termine, la Ford conta di avere una decina di fabbriche di batterie con una capacità annuale di 240 GWh tra Stati Uniti, Europa e Cina, così da sostenere le sue esigenze produttive (pari a 140 GWh solo in Nord America).

La connettività. L’Ovale Blu ha inoltre deciso di creare una nuova divisione dedicata ai clienti commerciali e istituzionali: si chiamerà Ford Pro e, tra gli altri, avrà il compito di fornire nuove soluzioni, digitali e non, per la gestione delle flotte, finanziamenti e servizi per la ricarica di veicoli elettrici. Una parte consistente del piano è riservata, infine, alle tecnologie per la connettività. Entro la fine dell'anno, infatti, la Casa americana punta ad avere in circolazione circa 1 milione di veicoli in grado di essere aggiornati over-the-air, mentre entro luglio 2022 conta di superare i livelli raggiunti della Tesla, per poi arrivare nel 2028 a 33 milioni di veicoli Ford e Lincoln compatibili con gli aggiornamenti da remoto. Inoltre si punta a rafforzare le relazioni con la clientela tramite strumenti digitali, come Ford Pass e Lincoln Way, integrando le tecnologie di altre aziende, come Apple, Amazon, Google e Baidu, e accelerando l’individuazione e la risoluzione di problemi di qualità attraverso la raccolta dei dati per aumentare la soddisfazione del cliente e ridurre i costi di garanzia. Il costruttore, inoltre, mira a implementare funzioni per l’assistenza alla guida, come il BlueCruise, così da fornire sempre più servizi e soluzioni tarate sulle esigenze dei clienti. Alla base di tutti i servizi di connettività ci sarà una piattaforma cloud di nuova generazione, denominata Blue Oval Intelligence.

Prospettive finanziarie. La Ford ha quindi confermato i 7 miliardi di dollari di investimenti nel campo della guida autonoma fino al 2025: saranno realizzati dalla controllata Argo, che attualmente sta conducendo attività di sperimentazione in sei città degli Usa e ha in programma di sbracare in Germania per la fine dell’anno. Da un punto di vista strettamente finanziario, la Casa di Dearborn, attraverso il piano Ford+, punta a raggiungere già nel 2023 un margine operativo dell’8% (10% in Nord America e 6% in Europa), quasi il doppio rispetto al 4,1% del 2019 (2,2% nel 2020). "Questa è la nostra più grande opportunità di crescita e creazione di valore da quando Henry Ford ha iniziato a dare una dimensione economica alla Model T", ha commentato l’amministratore delegato Jim Farley. La presentazione del piano è stata accolta con entusiasmo dal mercato: a Wall Street le azioni sono arrivate a guadagnare oltre l’8%.

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