Renault accusata di frode in Francia
La Renault è stata accusata di frode nel quadro dell’indagine giudiziaria avviata nel gennaio del 2017 dalle autorità francesi sui sistemi di controllo di vecchie auto con motori diesel. Al momento si tratta solo di un capo di imputazione, che dovrà essere sottoposto al vaglio del relativo procedimento giudiziario, ma la Casa della Losanga deve già iniziare a versare alcune somme a titolo precauzionale. In particolare, dovrà essere pagata una cauzione di 20 milioni di euro, di cui 18 milioni a copertura di eventuali sanzioni, e dovrà essere fornita una fideiussione bancaria di 60 milioni di euro per possibili risarcimenti danni.
Il commento. La Renault, per la quale allo stato attuale vale sempre il principio della presunta innocenza, ha quindi ribadito la posizione da sempre tenuta sulla questione del coinvolgimento in presunte attività volte a ingannare i consumatori e le autorità di vigilanza tramite l’utilizzo di software per la manipolazione delle emissioni. La società di Boulogne-Billancourt ritiene di "non aver commesso alcun reato e ricorda che i suoi veicoli non sono dotati" di alcuna funzione illegale. "La Renault ha sempre rispettato le normative francesi ed europee. Tutti i veicoli Renault sono sempre stati omologati nel rispetto delle leggi e delle normative vigenti", conclude l’azienda transalpina.
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