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Stellantis
"A Melfi una super linea per quattro nuove elettriche"

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Il gruppo Stellantis ha in programma di realizzare nell’impianto di Melfi una “super linea” per l’assemblaggio, a partire dal 2024, di quattro nuove vetture elettriche. A rivelarlo sono stati Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, e Gianluca Ficco, responsabile del settore auto per i metalmeccanici della Uil, al termine dell'incontro al Mise che ha visto la partecipazione dei ministri dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, e del Lavoro, Andrea Orlando, di tutti i rappresentanti sindacali e dei vertici del costruttore, guidati da Davide Mele, vice direttore operativo della divisione europea. "Stellantis - hanno aggiunto - ha annunciato che Melfi sarà il primo stabilimento italiano a ricevere nuovi modelli in base al piano industriale post 2022, ma l'organizzazione produttiva sarà completamente rivoluzionata. I vertici aziendali hanno anche chiarito che nel nuovo piano industriale, e proprio a partire da Melfi, intendono accelerare sul fronte del passaggio all’elettrico". 

Nessun esubero. Palombella e Ficco hanno quindi fornito ulteriori dettagli sui programmi del gruppo automobilistico. “Nel 2024, a Melfi, verranno lanciate quattro nuove vetture elettriche del segmento medio, una per ognuno dei grandi brand di Stellantis. La produzione sia attuale sia futura sarà caratterizzata da maggiore verticalizzazione e concentrata su una unica linea potenziata, che sarà realizzata integrando le due attualmente esistenti; lo spazio così liberato sarà utilizzato in seguito per altre attività, quali l'assemblaggio di batterie”, hanno precisato i due rappresentanti sindacali. "La capacità produttiva, secondo l'azienda, non dovrebbe variare, restando sulle 400 mila vetture annue, con un'organizzazione del personale su 19,5 turni. Ma su questa riorganizzazione di Melfi restano aspetti importanti da chiarire, e dunque c'è assoluta necessità di un approfondimento in sede aziendale: benché la concentrazione della produzione su una sola linea porti, a parità di produzione, un minor utilizzo di personale per circa 700 persone, di cui 300 già impegnati in missione in altri siti, non vi è alcuna dichiarazione di esuberi strutturali, e quindi si proseguirà con il ricorso ad ammortizzatori sociali conservativi per la verità già oggi in essere; confidiamo, inoltre, che ci possa essere la disponibilità aziendale a rivedere in meglio gli incentivi per le uscite volontarie". "Noi chiediamo - sostengono ancora Palombella e Ficco - precise garanzie non solo per i lavoratori di Melfi, ma per tutti i lavoratori italiani. Vogliamo un grande patto con Stellantis, che escluda esplicitamente la possibilità di chiusure e di licenziamenti, che sostenga il reddito dei lavoratori e che dia missioni produttive a tutti gli stabilimenti di montaggio e di motori, nonché ai numerosi enti di ricerca e di staff. Pensiamo che il governo possa aiutare i lavoratori e l'intero Paese in due modi: innanzitutto incentivando gli investimenti che serviranno a riconvertire soprattuto l'indotto verso le nuove tecnologie, e in secondo luogo varando strumenti più equi di aggancio alla pensione e di ricambio generazionale. Accogliamo positivamente la disponibilità del governo a presiedere nuovi incontri man mano che il piano si chiarirà”. 

Le parole dei ministri. Orlando è stato il primo ministro a parlare dell’esito dell’incontro, definendolo un “primo, positivo passo in cui sono giunte indicazioni di una volontà di investire in modo significativo sulla realtà di Melfi". “Come governo - ha proseguito - abbiamo dato massima disponibilità alla sfida che Stellantis intende lanciare nel processo di transizione. Ci sono state alcune indicazioni positive in un clima positivo. Naturalmente si tratta di un processo che deve continuare per capire le implicazioni di queste scelte”. ''La sfida che Stellantis ha annunciato per raggiungere la leadership del mercato è impegnativa e tutti, governo e parti sociali, la condividiamo’’, ha commentato Giorgetti, sottolineando il clima favorevole in cui si è svolta la riunione, la conferma del ruolo chiave dell'Italia per il gruppo automobilistico e del piano di investimenti da 5 miliardi di euro. Il ministro dello sviluppo economico ha anche definito ''positiva la riaffermazione della vocazione territoriale di Stellantis. Si parte con Melfi, che sarà valorizzata ma altri aspetti necessitano di una riflessione: in primis non possiamo parlare di una 'gigafactory' senza affrontare la questione fondamentale della scelta sul luogo di produzione delle batterie. Decisione che ancora non è stata presa''. "Il governo - ha proseguito Giorgetti - deve capire come gestire questa fase di transizione in cui alcune filiere saranno privilegiate e altre messe a rischio. È importante che ci siano garanzie sull'occupazione e che non ci siano brutte sorprese". "Siamo in un momento delicatissimo" ha concluso il ministro dello Sviluppo economico" e l’auspicio è che prosegua il confronto in un clima positivo, trasparente e costruttivo’’.

L’azienda. Anche il costruttore ha sottolineato l'esito favorevole del vertice: "L'incontro al ministero dello Sviluppo economico è stato un forte segnale dell'impegno di Stellantis in Italia, con una collaborazione ancora più costruttiva che abbiamo da tempo avviato con il ministero dello Sviluppo economico e con tutte le organizzazioni sindacali con cui ci confrontiamo periodicamente". Il gruppo automobilistico ha, quindi, espresso "grande apprezzamento per la prosecuzione di questo dialogo produttivo e costruttivo, con l'obiettivo di creare assieme a tutte le parti sociali le condizioni per garantire un futuro luminoso e competitivo per Stellantis e per tutti i suoi dipendenti. Stellantis - hanno proseguito i rappresentanti dell'azienda - sta lavorando con determinazione e velocità per anticipare e sostenere la transizione energetica di tutti i propri siti industriali italiani, con l'obiettivo di garantirne la sostenibilità attraverso il miglioramento delle prestazioni e di far ricoprire al Paese un ruolo strategico tra i principali mercati domestici europei del gruppo”.

Gli altri sindacati. Anche gli altri sindacalisti hanno espresso apprezzamenti per quanto emerso dal tavolo organizzato al Mise. "È stato un incontro molto importante, quello con i vertici di Stellantis Europe. Ci sarà un aumento vertiginoso di modelli elettrificati, c'è la necessità di investire e la voglia di fare passi adeguati per state sul mercato. L'Italia è un mercato strategico, Melfi può essere la sede del futuro di Stellantis: per le vetture medie con i nuovi modelli ci sarà una transizione e un confronto con il sindacato in sede locale. Melfi è già identificato come uno stabilimento di prospettiva per vetture medie. E questo lo abbiamo apprezzato molto", ha spiegato il segretario generale della Fim-Cisl, Roberto Benaglia, rivelando che il governo ha intenzione di convocare "nelle prossime settimane il tavolo sull’automotive” da tempo auspicato da associazioni di categoria e rappresentanti dei lavoratori. "È positivo l'anticipo del piano industriale per uno stabilimento italiano: apriremo un tavolo di confronto per verificare le questioni collegate al tema dell’occupazione”, ha aggiunto il segretario nazionale Ferdinando Uliano. "Non accetteremo decisioni unilaterali sugli esuberi: faremo una verifica puntuale della coerenza delle dichiarazioni dell’azienda”. 

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