CRONACA
Esplosivo al plastico e armi in un covo nella piana di Gioia Tauro
Forse servivano per il progetto di attentato che � stato scoperto
'Ndrangheta, scoperto l'arsenale
per colpire un magistrato di Reggio

Ma il procuratore Nicola Gratteri, possibile obiettivo, nega
"Non � certo il primo ritrovamento di questo tipo"


Nicola Gratteri, sostituto procuratore di Reggio Calabria

REGGIO CALABRIA - Un chilo di plastico con detonatore, lanciarazzi, kalashnikov, bombe a mano: un arsenale � stato scoperto oggi nella piana di Gioia Tauro. A trovare le armi sono stati il Sismi e il Ros dei Carabinieri, in un'operazione coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria. Forse le armi servivano per il progetto di attentato nei confronti del sostituto procuratore di Reggio, Nicola Gratteri. Ma il magistrato esclude che ci sia un legame tra l'esplosivo trovato e il disegno criminale, sventato solo tre giorni fa.

Il 21 giugno, infatti, il Reparto operativo speciale, in un'operazione congiunta in Calabria, Sicilia e Piemonte, ha arrestato i membri di una cosca della 'ndrangheta che gestiva e taglieggiava l'attivit� di pesca sulle coste calabresi. Nel corso delle indagini, grazie alle intercettazioni, gli investigatori sono riusciti anche a scoprire il progetto ai danni del magistrato di Reggio Calabria.

L'attentato contro Gratteri, secondo le indagini dei carabinieri, doveva essere eseguito proprio con dell'esplosivo, nell'intento di eliminare anche la scorta. Gi� nell'agosto del 2004, il Sismi aveva segnalato il rischio di un attacco al magistrato di Reggio Calabria. E per questo motivo la scorta a Gratteri era stata potenziata.

Il sostituto procuratore, per�, non crede che le armi da guerra e l'esplosivo trovati oggi possano essere collegati al progetto di attentato nei suoi confronti. "Non penso ci sia un legame - afferma - Ogni 'locale' di 'ndrangheta ha un arsenale. Una volta avevano fucili, lupare, pistole e candelotti di dinamite, adesso esplosivo e bazooka. E' solo cambiato il tipo di armamento".

Il ritrovamento di oggi, aggiunge il magistrato, "� un anello delle indagini che stiamo facendo da quasi un anno in tutta la provincia". L'operazione odierna, infatti, � solo l'ultimo atto di una lunga attivit� investigativa che ha portato al sequestro di armi ed esplosivi nella zona di Reggio Calabria. Nel giugno 2004 � stato sequestrato oltre un quintale di tritolo. Nel novembre scorso sono stati trovati 70 chili di tritolo e una notevole quantit� di C4. A dicembre, poi, sempre grazie a Ros e Sismi, � stato scoperto un "deposito" con bazooka, kalashnikov, mitragliatori e munizioni varie.

(24 giugno 2005)