Alessandro Preziosi: «Masantonio? Un Avenger senza tuta»

L'attore napoletano è protagonista della nuova fiction Mediaset «Masantonio-Sezione scomparsi» (dal 25 giugno su Canale 5). Lo abbiamo raggiunto via Zoom a casa sua. Ci ha raccontato del nuovo investigatore tv, delle sue paure, dell'effetto Covid sui suoi figli e della fidanzata inventata dal gossip
Alessandro Preziosi «Masantonio Un Avenger senza tuta»

Alessandro Preziosi: «Masantonio? Un Avenger senza tuta»

Alessandro Preziosi interpreta il nuovo investigatore televisivo Masantonio, che dà il titolo alla serie Mediaset di Fabio Mollo ed Enrico Rosati, in onda dal 25 giugno su Canale 5.A Genova Elio Masantonio, uomo solitario, cinico e scontroso, risolve casi di persone scomparse e lo fa affidandosi non all’istinto, non all’attenzione maniacale per i dettagli, ma a un dono che possiede: quello di connettersi mentalmente con gli scomparsi.

«Elio è quasi uno zingaro dell’investigazione, in qualche modo non ha una pistola e un tesserino – descrive il suo personaggio Preziosi - È un Avenger senza la tuta protettiva o il marchio distintivo. A differenza dei suoi colleghi televisivi preferisce fare il lavoro senza invadere gli altri».

Masantonio deve fare i conti con i casi da risolvere e anche con il suo passato fitto di nodi da sbrogliare. Uno di questi è il rapporto con Valeria (Claudia Pandolfi), vicina di casa, custode di una vecchia amicizia e testimone di ciò che il protagonista nasconde agli altri.

Masantonio-Sezione scomparsi
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Preziosi ha dei punti di contatto con il personaggio, nel bene e nel male. «Entrambi siamo empatici, amiamo l’essere umano e farci i fatti degli altri», afferma l’attore da casa sua, «siamo diretti, crudi, irriverenti e a volte dissacranti, forse io sono più dissacrante di lui perché napoletano. Un altro aspetto che credo di condividere con Elio è la paura di accettare le cose come sono».

Sentimento che lo stesso attore ha provato qualche giorno fa quando ha rimesso i piedi su un palcoscenico dopo l’emergenza sanitaria. «Mi è accaduto qualcosa si strano: ho avuto paura», ci confessa, «mi ero abituato a sintonizzare la mia emotività nel salotto di casa e non più di trasmetterla al pubblico. Mi sono goduto quei momenti di intimità e mi sembrava assurdo doverli condividere con qualcun altro».

Quest’estate comunque l’attore di Elisa di Rivombrosa cercherà di ristabilire un rapporto con il palcoscenico e con il pubblico, partirà da Verona (il 15 luglio) proponendo passi della Divina Commedia, poi affronterà letture di Cesare Pavese e racconti su Totò, oltre a trascorrere dei momenti di relax sulle isole del suo amato golfo con amici e parenti.

Ci parla anche dei suoi due figli, Andrea di 25 anni e Anna di 15, di come hanno vissuto l’emergenza. «Sono cresciuti più rapidamente», è convinto papà Alessandro, «soprattutto Anna. Entrambe hanno sofferto la lontananza dai loro coetanei e dalla scuola, però hanno saputo far tesoro del tempo avuto a disposizione sviluppando un senso solidarietà e di continenza rispetto all’eccessiva abitudine di uscire. Hanno un po’ preso le misure con la realtà, non dando tutto per scontato».

E sulla sua presunta nuova fiamma Costanza, non ha da dire molto: «Questa persona non esiste». E ci saluta con una massima di Denzel Washington: «Piccole menti seguono i fatti degli altri, grandi menti seguono gli eventi».

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